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Disavventure,balli e South Bank

Guys, what a week! Mamma mia che settimana!!! Non posso certo dire di essermi annoiata, anche se non è stato tutto rose e fiori.

Iniziamo con l’Indian Summer, che sta rendendo piacevoli i nostri pomeriggi con una temperatura di 30 °C. Nessuna di noi se l’aspettava, e prendere la metro o girare coi borsoni ripieni di computer è un inferno.

Oggi io e le mie amiche siamo state a South Bank, la super-rivalutata ex sponda malfamata di Londra. Ci si arriva conla Northern Line, ma anche coi bus numero 43 da Angel e RVI da Covent Garden. Noi oggi abbiamo preso il bus visto che, a causa delle Olimpiadi che si terranno quest’estate, nel weekend fanno sempre lavori sulle linee della metro. Il caldo era insopportabile e il viaggio di 20 minuti sull’autobus è stato infernale.

Una volta arrivate ci siamo dette che ne era valsa la pena: non appena esci dalla stazione di London Bridge vedi la Southwark Cathedral, circondata da ristoranti di tutti i tipi (in uno fanno una paella buonissima!) e dal Borough Market, uno dei mercati più amati della città. Il Borough Market la mattina è un vero spettacolo: ci sono cibi da tutto il mondo, frullati buonissimi e cartelloni caratteristici. Io ci sono stata tante volte, ma sta volta purtroppo eravamo lì di pomeriggio ed era praticamente tutto chiuso.

Da lì ci siamo dirette verso il fiume. Questa zona è la mia preferita di Londra,quella dove spero un giorno di trovare casa. Passeggiando lungo il fiume vedi una serie di pub, tra cui l’antico The Anchor, strapieni di ragazzi e sprizzanti di vitalità. E poi c’è l’indimenticabile Globe Theatre, il teatro (ricostruito) di William Shakespeare,dove d’estate ci sono tuttora i suoi plays. Io una volta sono riuscita a vedere “As You Like It”. Vale davvero la pena vedere uno spettacolo al Globe, perché è ricostruito alla perfezione e soprattutto hai la possibilità di stare in piedi proprio sotto il palco, di vedere da vicino i movimenti degli attori e di sentirti catapultato a fine 1500. Proseguendo lungo il fiume si arriva alla Tate Modern Gallery, l’ex centrale termoelettrica diventata galleria d’arte moderna, con tanto di dipinti di Picasso, Monet, Pollock e De Chirico. Un’esposizione che mi ha davvero colpito è stata quella dell’americana Taryn Simon (http://www.tate.org.uk/modern/exhibitions/tarynsimon/default.shtm ), che ha viaggiato per il mondo fotografando e classificando nelle sue composizioni varie genealogie, ma anche i vari problemi sociali del nostro pianeta. Per esempio, sono rimasta molto impressionata dalle foto di una serie di orfani ucraini: il loro nome non veniva citato, ma la didascalia spiegava come spesso i bambini degli orfanotrofi non venissero tutelati e fossero dati in pasto alla prostituzione e alla malavita. Continua a leggere